sabato 5 febbraio 2011

Timidezza

stasra sono uscito con la mia amica A. ; niente di nuovo, di tanto in tanto capita. Stasera siamo andati a trovare un comune amico in occasione della nascita della sua bimba. C'erano anche altre 3 persone, abbiamo parlato di viaggi, di computer, di Zelig, di televisione, di un sacco di altre cose ... ma lei quasi niente. Per carità, non è proprio una da 'scena muta' ma comunque partecipa appena alla conversazione, per il resto ascolta :-)
Ok, ammesso e non concesso che io sia un gran chiaccherone (anzi, lo ammetto eccome!) , però a volte mi chiedo come sarei se fossi anch'io così. Silenzioso, magari anche sorridente, ma così restio a raccontare una cosa, a esprimere un opionione, a mettere in campo una mia idea o un libro che ho letto o una trasmissione che ho sentito alla radio, ecc ecc ...
Chissà che effetto farebbe sugli altri/altre ? e (importante) chissà che effetto farebbe su di me ? ripensandoci ... ma cosa cambia ? farebbe una gran differenza ? cioè, chissenefrega veramente di quando è stato il rapimento di moro, quanti sono gli ebrei nel mondo ? quante guerre ci sono state contro Israele ? quanto è stato profetico il libro 1984 ? fa veramente la differenza sapere o non sapere una cosa, avere o non avere una certa informazione ? anzi, fa veramente la differenza farlo sapere agli altri, oppure derimere una controversia / dubbio / dibattito tra due persone fornendo l'informazione giusta, magari proprio quella che i due interlocutori non avevano ?
Forse ... non è così importante, o forse si .
Credo che la cosa giusta da fare sia sempre di essere 'se stessi', di non portare maschere (sembrano due frasi trite e ritrite, ma non lo sono), senza mai atteggiarsi diversamente da come ci si sente di essere :-)
Quindi, cara mia amica A. , ti voglio bene lo stesso e chissenefrega se si parla di vacanze e tu non spiaccichi una parola e resti ad ascoltare ... anche se io so che hai viaggiato un sacco e ne avresti eccome da poter raccontare :-)

buon week-end

Andrea

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