venerdì 29 luglio 2011

ci sono alcune cose che funzionano, anche se non sai il perchè; ad esempio studiare ad alta voce ha sempre funzionato per me, anche parlare ad alta voce, riflettere, fare chiarezza .... sembra di riordinre le idee, sembra di poter estrarre più facilmente il vero significato, come se fosse più facile isolare i concetti dal turbine dei pensieri. Perchè ? non so lo, non l'ho mai saputo.

Anche tenere un blog funziona. Anche qui, il vero valore aggiunto è andare a rileggersi i post scritti anche solo poco tempo prima; addirittura mi capita di rileggere lemie vecchie emozioni su un argomento e trovarle di grande aiuto per comprendere (magari) altri fatti non trattati direttamente nel post. anche in questo caso, non so perchè funziona ma ... funziona.

Anche parlare con qualcuno funziona. Qui è un po' più complicato: è facile accedere al blog pr scrivere un post ed è anche facile piazzarsi nella propria stanza (magari senza troppa gente attorno) e studiare ad alta voce ... non basta un 'qualcuno/a' a caso, ci vuole la persona giusta. Fortunatamente 'ho' delle persone con cui farlo, e ieri sera ero a cena con una di queste.

E' una sensazione stranissima o almeno lo è per me: mentre riordino i pezzi, ripenso e rivaluto un po' di eventi, rifletto sulle cose fatte e dette , sulle emozioni provate ... mi sembra quasi di vedere la vita di un altra persona, come se fossi un osservatore esterno che prende appunti. E mi fa bene, anche se non so il perchè. Mi fa proprio bene. Sto crescendo :-)

buon week-end

Andrea



mercoledì 27 luglio 2011

parole, parole, parole

vorrei trovare un modo per contare quante parole si dicono e si ascoltano ogni giorno. Non saprei dire quante, penso che il numero potrebbe sorprendere. Da quando mi sveglio, silenzio totale (tranne i miei passi nel parquet) fino alla stazione dei treni, poi qualche saluto di circostanza. Se prendo un caffè quando arrivo alla stazione dei treni a Venezia, dico 'caffè' alla cassiera e 'grazie' quando mi da lo scontrino.
Al lavoro si inizia con i vari 'buongiorno' o con i 'ciao' in ragione del grado di amicizia / gerarchico di chi incontri fino a quando raggiungo l'ufficio. Con i colleghi inizia la vera conversazione (nel senso di 'tanta'). Poi ci sono le varie faccende 'lavorative, telefonate, ecc ecc ... Avanti così fino a sera: unica variante in pausa pranzo (con l'unico collega disposto a NON parlare di lavoro in pausa) quando capita, a volte torno subito in ufficio vuoto (gli altri sono a mangiare) e mi godo il silenzio. A volte scendo giù e faccio due passi, incontro sempre la tipa che legge sempre libri diversi anche lei facendo due passi, e quindi anche con lei 'ciao' , 'che libro stai leggendo', e poco altro.
Torno a casa la sera, e se non esco (come stasera, ma anche altre sere) silenzio totale, a parte qualche eventuale telefonata (molto scarne del resto, non mi piace parlare al telefono e quindi si tratta di qualcosa del tipo 'dove, quando, si, no'). Se invece esco, allora il vocabolario si arrichisce un tot ... per fortuna.
Quante parole saranno ? quale sarà la più ripetuta ? magari un giorno lo scoprirò. Ma il passo successivo sarebbe chiedersi quante di queste parole fossero veramente indispensabili, corrette, con il significato previsto, utili allo scambio di informazioni: questa si sarebbe una info da ricercare.
Togliamo tutto quello che si fa per 'circostanza', tutto quello a cui non possiamo sottrarci, tutte quelle parole destiante a spiegare e rispiegare sempre le stesse cose, tutte le parole non necessarie ma che servono solo a dimostrare stati d'animo o emozioni ... ma che niente hanno a che fare con l'argomento dibattuto. Cosa resterebbe ?

Sarebbe bello poter fare un filtro, e dire / ascoltare solo le parole con un significato, una importanza, uno scopo; molto difficile da fare, ma che silenzio ci sarebbe ... e invece tutti parlano parlano parlano ...

Non sarà che tutte le parole in circolo servono solo a coprire il silenzio di cui molta gente ha terrore ?

buonanotte

Andrea

venerdì 22 luglio 2011

un sacco di cose

ma alla fine, che cosa cerchiamo ? a volte me lo chiedo, in certi periodi più spesso di altri . e' un po' buffo quello che accade in qualsiasi tipo di organizzazione: lavoro, palestra, gruppo, club di appassionati di qualcosa ... alla fine non siamo tutti li a cercare la nostra affermazione ? che non è propriamente (o non è necessariamente) aver ragione , dominare, ecc ... è più la ricerca di un ruolo. Se faccio un breve riepilogo di tutti (almeno una parte di quelli che ricordo) i ' gruppi' di persone con cui abbia mai avuto a che fare, inevitabilmente mi viene in mente il / la simpatica, il/la scontrosa, il / la timida, il / la chiaccherona ... e via così. Dico sul serio, riesco a ricordare alcune facce di persone di cui non ricordo niente altro se non (ad esempio) la 'chiacchera' in classe al corso per diventare istuttore di nuoto (credo nel 1990 ... dovrei cercare la tessera ma non sbaglio di molto).

Probabilmente mi serve uno stato d'animo particolare per notarlo; la sensazione di essere 'fuori', o meglio 'distaccato' dagli altri sul posto di lavoro può essere uno di questi stati d'animo. Visto che è quanto sto vivendo in questi giorni, mi sembra quasi di poter vedere la situazione 'dall'esterno' come se non mi riguardasse, come se fossero faccende altrui. Non è vero, e comunque è solo una situazione temporanea . però fa effetto.

Più avanti mi chiederò 'e qual è il mio -ruolo- ?' ci penserò.

buona serata

mercoledì 20 luglio 2011

ci mancava il cellulare nuovo

certo, quando ho preso il mio fighissimo HTC pensavo alla fotocamera, al navigatore, a questo e a quello ... il mio cell di prima (motorola) non ne teneva molti in memoria (veramente pochi a dire il vero) e mi capitava spessissimo di cancellare i vecchi sms, altrimenti proprio non riuscivo a scriverne di nuovi. Quante volte ho brontolato con me stesso per questa seccatura.

Naturalmente mi sbagliavo

Ettipareva che proprio oggi mi metto a scorrere le vecchie conversazioni per scovare un indirizzo di un posto, e all'improvviso becco la conversazione ... quella che non vorrei rileggere, quella a cui pensavo di meno ? certo che si. Ci sono proprio tutti, dal primo messaggio che ci siamo scambiati, il'orario per il primo appuntamento, ... tutti. E dico proprio tutti. E allora il (tenue) pensiero mi sarà pure venuto, una cosa del tipo 'a che serve, chiudo e cancello tutto' ma è durato meno di un secondo. Me li sono riletti tutti, tanto in treno c'è tempo. Risultato ? be ... quasi quasi rimpiango il vecchio cell, almeno dovevo per forza cancellare le tracce :-)

Però non è male rileggersi, quasi quasi è come rileggere 'a freddo' un diario, o delle pagine di un blog.

Andrea







domenica 17 luglio 2011

questa volta a me

di solito tocca a me ascoltare mentre altri ( amici, amiche, fidanzate) mi raccontano cose, mi chiedono un opinione o addirittura un consiglio. Ieri sera invece è toccato a me, con una delle mie più care amiche; per carità, non durante il cinema, ma mentre eravamo in macchina, quando siamo andati a mangiare qualcosa dopo il film, mentre tornavamo a casa.
Che c'è di strano ? è che lo faccio raramente ... invece ieri sera mi è venuto così spontaneo, così facilmente. Mi son sentito bene, anche solo parlarne ad alta voce invece di pensare e rimuginare e riflettere ! Povera la mia amica Antonella, credo che all'inizio fosse talmente sorpresa ! credo sia la prima volta che le racconto di me, anzi, ne sono sicuro ... o almeno non le avevo mai raccontato di me in versione "sconfitto e bisognoso di aiuto".
Però sono felice di averlo fatto; mi sono sempre lamentato dell'immagine che trasmettevo all'esterno (sicuro di me, carattere, certezze, senza tempo da perdere) ... immagine che puntualmente chi mi conosceva poi da vicino scopriva non corrispondere al vero. Io non sono così: forse lo ero una vita fa, ma le cose cambiano ... però devo ammettere a me stesso (ho dovuto passare i 40 per farlo !!) che io non facevo altro che alimentare questa 'maschera'. Involontariamente ? certo. Volutamente ? anche.


buona domenica a voi

Andrea
PS: questo blog funziona ... cavoli se funziona.

mercoledì 13 luglio 2011

ciao

dai Betty, anche tu a cosa pensavi lunedi quando ci siamo beccati alla macchinetta del caffè ? non ti ha fatto strano quel 'ciao' freddo e impersonale che si siamo scambiati ? io ho pensato a un sacco di cose, ma ho fatto di tutto per nasconderle. e magari ci sono riuscito ... si , ci sono riuscito, e comunque sia, ci sei riuscita anche tu. di sicuro a entrambi sarà venuta in mente qualche parolaccia :-) o magari un augurio del tipo 'che ti vada di traverso il caffè, e che ti scotti la lingua così non parli più per un pezzo', e altre cose amichevoli come queste :-)
però l'abbiamo fatto: niente sguardi cattivi, niente frasette ad effetto, niente di niente; siamo persone mature, adulte e responsabili (che serie di cazzate che ho scritto!) e quindi sappiamo come comportarci. Poi ci siamo beccati un tot di volte, non è stato facile .. almeno per me ; per te non lo so, probabilmente non te lo chiederò mai.
Martedi è già andata meglio
Oggi ci siamo anche sorrisi, persino 2 parole abbiamo scambiato. Cavoli, è quasi spaventevole la consapevolezza con cui ci guardiamo negli occhi, vero ? non succederà mai più, siamo troppo orgogliosi e ci siamo feriti un po' troppo a vicenda. Però un sorriso fa sempre piacere, e se ti conosco bene, fa piacere anche a te. Dai che fuori c'è il sole, e restare arrabbiati non fa bene (a me fa male di sicuro). Meglio un sorriso; non ci scambieremo mai niente altro (spero tu abbia cancellato le e-mail, con outlook non ci hai mai azzeccato!), ma va bene così.

Per carità, non sono guarito; però è passata.

Andrea



sabato 9 luglio 2011

non è così difficile

il fatto è che certe volte ti sembra proprio di percefire la sconfitta, la delusione; ed è facile cadere nel tranello, una sorta di circolo vizioso in cui continui a pensare all'accaduto chiedendoti i come e i perchè, però non fai altro che pensarci e ripensarci .... e alla fine non è altro che rivivere in continuazione quei momenti e quelle sensazioni che vorresti dimenticare.

E allora c'è una sola cosa da fare: muoversi. La fuori c'è un mondo intero, che ci faccio a casa, servirà a qualcosa ? no. E allora via, basta mettere un po' il naso fuori ed è facile passare una bella serata, meglio 2. E già che c'ero, sono persino andato un po' più lontano del soilto giusto per trovare un amico in vacanza con i bimbi: sfidando il traffico di Jesolo (e non è poco!) , passando una bella serata, sono stato persino in spiaggia, e sono tornato a casa tardi come non mi capitava da una vita.

Ho notato solo oggi, poco prima di scrivere questo post, che non ho pensato a lei nemmeno una volta. Sarà buffo rivederla lunedi, credo mi apparirà come una delle tante altre, niente di più e niente di meno. E il suo saluto, i suoi sorrisi, e le sue affettuosità appariranno come qualcosa di lontano: come fossero una fotografica o un quadro: belli da vedere, ma niente di più.

anche se è già cominciato, buon week-end a tutti/e

Andrea

martedì 5 luglio 2011

e poi ci si rialza

ma nel frattempo ? . Non so se faccia più male la ferita al cuore o quella all'amor-proprio. Dura essere rifiutati scaricati / mollati / ecc. Cavoli se è dura ...

Andrea

domenica 3 luglio 2011

titolo

al diavolo il titolo per il post, nn so mai cosa mettere.
Il fatto è che mi stavo chiedendo ... un sacco di cose, ma non mi interesano le risposte. A volte la verità e li davanti, aspetta solo di essere vista. Io (a parte il lavoro) ho troppo timore di mettermi in discussione, ecco la verità. Ecco perchè me ne sto prudente, e con le donne mi scopro un po' alla volta, senza colpi di testa; e invece questa volta ... accidenti a me !
Eppure non dovrebbe essere così; che cazzo, mi faccio mettere in discussione da una (siamo usciti 4 volte) che conosco appena ? non dovrei essere comunque abbastanza sicuro di me, sicuro di quello che faccio e di come mi presento ? certo che dovrei. E non dovrei dirle di andarsene al diavolo e di tornare a uscire con quei 4 sfigati che frequenta di solito, brutti come il peccato e vestiti peggio ? certo che dovrei.

però questa volta no.

buona domenica (per chi può)

Andrea